giovedì 25 aprile 2013

L’Italia che non parte

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L'Italia è dentro un calderone di lacrime. Il lavoro che non ce, gli euro che non girano. La popolazione è in dissesto economico, arrivare a fine mese è una grande avventura per la maggior parte degli italiani. Si parla di economisti, si parla di tecnici, si parla di persone preparate che saprebbero cambiare l'economia alla nazione. Io credo che non ci sia bisogno di menti eccelse per poter mettere in equilibrio la nazione. Basterebbe ridurre gli sprechi e metà lavoro è già fatto.  Impostare diversamente la filosofia del lavoro, applicare formule nuove per poter dare lavoro ad una alta percentuale di lavoratori. Troppe spesa, vanno dimezzate. Ma oramai il concetto politico per poter gestire la nazione è stato imparato con queste regole,  a qualcuno sembra male lasciarle. SI ha paura di dare una svolta nuova per poter dare lustro nuovamente alla nazione. Troppo tempo è stato perso dai politici.L'Italia che non parte <u>lacrime</u><u>lavoro</u>L'Italia che non parte

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