lunedì 15 aprile 2013

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Blogger: BlogThis!: "il giusto valore della vita"





 Vita “nuragica”


Sin dai tempi dei nuraghi, l'uomo in Sardegna. Si è nutrito di cacciagione, anche perché ancora non allevava animali domestici. I suoi consumi preferiti erano la pecora selvatica comunemente chiamata "muflone" o la capra. La Sardegna a quei tempi era ricca di selvaggina: pernici, lepri, conigli, cervi,stambecchi.......Alimentarsi non era un grosso problema. Armati di arco e frecce non dovevano allontanarsi molto per procurare il cibo. Le loro frecce ricavate da polloni di olivastro induriti col procedimento di accostare la freccia già rifinita,  alla fiamma che ne moltiplicava la sua resistenza, facendola durare di più nel tempo. Alla loro estremità veniva incastrata con abilità nel legno;una punta ben lavorata di "ossidiana" (pietra lavica durissima che riesce al tagliare il vetro come un diamante) Così costruita non si aveva il timore che l'animale non venisse abbattuto. ..........


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miele e cioccolato per la casta

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